Ospite della serata conclusiva di Pensare il Cibo sarà Marc Augè, etnologo e antropologo francese di fama internazionale.
Augè è conosciuto principalmente per la teoria dei Non Luoghi, gli spazi fisici urbani che le persone frequentano senza relazionarsi tra loro (aeroporti, centro commerciali, alberghi, fast food etc.). È uno dei teorici anti globalizzazione e identifica la nostra società dei non luoghi come la società che sta distruggendo le culture locali e che, quindi, rischia di distruggere l’idea stessa di relazione.
Forte è la sua critica sull’uso diffuso della Rete e dei social network per le comunicazioni in ogni momento e in ogni luogo, che non fanno altro che accrescere la solitudine delle persone.
Altra grande tesi di Augè è quella secondo cui non dovrebbe esserci un mondo senza frontiere perché si deve riconoscere la ricchezza della diversità. Il mondo, insomma, deve avere le frontiere ben riconosciute, anche se attraversabili senza limitazioni.
A Pensare il Cibo, Augè parlerà della concezione del rapporto corpo-cibo/bellezza-nutrimento nella nostra cultura occidentale globalizzata, confrontandola con quella di altre culture, dove l’accesso ad un’alimentazione di qualità è molto più limitato. Augè, infatti, ha viaggiato moltissimo, svolgendo numerosi studi soprattutto in Africa e America Latina, e può offrire un quadro estremamente ampio sull’argomento. L’opportunità di consumare alimenti sani, scegliendo traun ventaglio di proposte gastronomiche praticamente illimitato, è, secondo l’antropologo francese, un lusso che possono permettersi solo i paesi più ricchi, a discapito di quelli più poveri per cui il mangiare continua a essere un bisogno primario.
Insieme all’altro relatore della serata, il filosofo Gianluca Garelli, cercherà di capire se è possibile superare un’idea di bellezza che oggi mortifica il piacere del cibo e se è possibile fare coincidere un buon rapporto con il corpo con un buon rapporto con il piacere del cibo.